Il testo chiarisce che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale. Il testo “reca principi in materia di ricerca, sperimentazione, sviluppo, adozione e applicazioni di sistemi e modelli di intelligenza artificiale“. Nel ddl sono previste pene da 1 a 5 anni per chi utilizza l’IA per alterare video e immagini. Nella nota si legge che “gli investimenti sono effettuati mediante utilizzo delle risorse del Fondo di sostegno al venture capital”.
Cosa prevede il ddl sull’Intelligenza Artificiale
Le norme intervengono in cinque ambiti: la strategia nazionale, le autorità nazionali, le azioni di promozione, la tutela del diritto di autore e le sanzioni penali. Il testo ha lo scopo “di supportare lo sviluppo di imprese operanti nei settori dell’intelligenza artificiale, della cyber sicurezza, del calcolo quantistico, delle telecomunicazioni e delle tecnologie per questa abilitanti, anche tramite la creazione di poli di trasferimento tecnologico e programmi di accelerazioni operanti nei medesimi settori, avvalendosi dell’operatività della società di gestione del risparmio di cui all’articolo 1, comma 116, della legge 30-12-2018 è autorizzata fino all’ammontare complessivo di un miliardo di euro l’assunzione di partecipazione nel capitale di rischio direttamente o indirettamente” di “Pmi con elevato potenziale di sviluppo” aventi sede in Italia che “operano nelle tecnologie dell’intelligenza artificiale, della cybersicurezza e del calcolo quantistico per queste abilitanti, nonché nel settore delle comunicazioni con particolare riferimento al 5G e alle sue evoluzioni“.
Il testo chiarisce che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni. Nell’ambito lavorativo l’ia può essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psicofisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell’Unione europea.
Alessio Butti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, dopo il via libera in Cdm al ddl ha detto: “Desideriamo riconfermare come quello italiano sia il primo governo che, subito dopo l’approvazione dell’AI Act, legifera in materia di intelligenza artificiale, peraltro con uno strumento che è il disegno di legge e non il decreto legge, ancorché molti avessero ravvisato i requisiti di necessità e urgenza per trattare un tema così delicato, proprio perché il presidente del Consiglio desidera che vi sia un confronto serrato a livello parlamentare“. “È un testo molto atteso anche dai colleghi del G7 – ha aggiunto -. All’ultima ministeriale di Verona e Trento molti dei quesiti erano sul contenuto di questo ddl. È un ddl che definisce senza equivoci chi elabora la strategia, quindi la presidenza del Consiglio, e che poi finisce anche nel Comitato interministeriale per la transizione digitale. Definisce chi monitora, chi vigila, chi notifica e anche chi notifica e sanziona“.
Previsto un investimento di circa un miliardo con la collaborazione di Cdp
Nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi Butti ha spiegato: “Abbiamo pensato di non adottare il modello spagnolo, noi abbiamo pensato a due autorità, Agid e Acn, due strutture che già ora sono dotate di profili e professionalità che consentono questo tipo di azione. Definisce anche una dotazione finanziaria: è previsto un investimento di circa un miliardo con la collaborazione di Cdp. Ci tengo a dire che è un ddl che definisce un sostegno anche allo sport e ai giovani, per quanto riguarda l’implementazione dell’intelligenza artificiale“.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa dopo il Cdm, ha commentato: “Ci troviamo di fronte a una vera evoluzione di cui non conosciamo gli esiti. Sappiamo che la tecnologia avanza più velocemente della legge ma noi cerchiamo di prevenirne le conseguenze. La tecnologia, come la IA non è né buona nè cattiva, è neutrale. Lo dico perché si è diffuso il pensiero che l’IA possa sostituire un domani l’attività giurisdizionale. Un primo intervento è quello dell’articolo 14: sistemi di IA sono usati esclusivamente per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario e la ricerca giurisprudenziale dottrinale. È sempre riservata al magistrato la decisione sull’interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione di ogni provvedimento. Cerchiamo di coglierne l’opportunità ma senza condizionare il magistrato“.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha spiegato: “Si affronta anche il tema dell’impatto dell’Ia nel mondo delle imprese soprattutto tenendo conto che abbiamo oltre 4 milioni di Pmi che devono essere messe nelle condizioni di usare appieno queste tecnologie“. Urso ha detto che il provvedimento “indirizza un miliardo di euro del fondo innovazione al venture capital gestito da Cdp da un lato per facilitare la nascita di start up e di far crescere start up esistenti che operano nell’Ia, e dall’altro per consentire la nascita di un campione nazionale cone fanno altri paesi Ue“.