La Zanichelli accoglie altri neologismi: tra le new entry ci sono anche overtourism e bubble tea

È stato annunciato l’aggiornamento digitale del dizionario Lo Zingarelli 2025, che conterrà vari neologismi che hanno preso piede negli ultimi anni

La lingua, si sa, è in perenne evoluzione e i dizionari devono essere pronti ad aggiornarsi per accogliere termini sempre più usati nella vita quotidiana, siano essi neologismi, prestiti da altre lingue o termini gergali usciti dalla loro nicchia e diventati noti alla stragrande maggioranza dei parlanti. Zanichelli ne è ben consapevole e ha già annunciato che l’aggiornamento digitale del dizionario Lo Zingarelli 2025 conterrà varie parole che hanno preso piede negli ultimi anni.

Overtourism, un neologismo che descrive un problema diffuso

Tra i neologismi che arriveranno nel dizionario della Zanichelli ci sarà anche overtourism, termine che questa estate è stato usato più volte per descrivere un problema presente in varie città italiane (e non solo). La parola, infatti, indica il sovraffollamento dovuto all’eccessivo afflusso di turisti in una specifica località, che porta con sé svariati problemi per i residenti.

Una strada particolarmente affollata a Kyoto
Un esempio di overtourism | EPA/FRANCK ROBICHON – Irshivideos.it

A Venezia è stato introdotto un “biglietto d’ingresso” per provare ad arginare il problema e in altre città non sono mancate delle manifestazioni di dissenso da parte degli abitanti (la protesta più emblematica resta quella di Barcellona, ma anche a Verona e a Bolzano ci sono state delle espressioni di malcontento).

La moda del bubble tea

Spesso sono i cambiamenti nelle abitudini alimentati a portate con sé dei termini nuovi da imparare ed è proprio questo il caso del bubble tea, una bevanda di origine taiwanese che, nonostante il nome, ha poco a che fare con il classico tè freddo al quale sono abituati gli italiani. Zanichelli la definisce “una bibita di moda da concedersi nel tempo libero, ricordandosi però di non esagerare con ogni tipo di alimento ultra-processato, cioè cibo o bevanda in cui il componente di base è stato modificato con l’aggiunta di numerose altre sostanze o additivi (conservanti, coloranti, addensanti ecc.)”. Esistono tante versioni diverse del bubble tea, ma di base la bevanda contiene tè, latte e perline di tapioca che vengono masticate tra un sorso e l’altro.

Shrinkflation, quando le porzioni si riducono (ma il prezzo no)

Durante l’estate vi è capitato di comprare un gelato confezionato e di pensare: “Me lo ricordavo più grande”? Potreste aver avuto a che fare con la shrinkflation (o sgrammatura), un espediente commerciale ingannevole che prevede di ridurre la quantità di prodotto presente all’interno di una confezione, lasciando però il prezzo inalterato.

Tra i neologismi c’è anche “catfishing”

Restando in tema di comportamenti ingannevoli, il prossimo aggiornamento digitale del dizionario Lo Zingarelli 2025 introdurrà anche il neologismo “catfishing”, che prevede la creazione di una falsa identità online (anche “prendendo in prestito” foto di modelli o modelle) per ingannare le altre persone sui siti di incontri. In alcuni casi, dietro a questo comportamento può nascondersi anche un tentativo di truffa.

I neologismi legati alle sfere dei passatempi e dell’intrattenimento

Passando ai passamenti, nel corso degli ultimi anni si è diffusa a macchia d’olio la passione per le escape room, ossia dei luoghi confinati dai quali un gruppo di giocatori deve uscire entro un tempo limite risolvendo una serie di enigmi più o meno impegnativi.

Un altro termine legato alla sfera del divertimento è “fattanza”, usato per indicare una condizione di completo stordimento provocata dall’assunzione di sostanze stupefacenti o di alcol.

Chi preferisce guardare la televisione potrebbe avere maggiore familiarità con la parola “gieffino” (o “gieffina”), usata per parlare di uno dei concorrenti del reality show “Grande Fratello”.

Per parlare dell’entusiasmo smodato suscitato dal trailer di una nuova serie tv, da un anime o da un film si può ricorrere al neologismo “hype”, che indica proprio una condizione di esaltazione nei confronti di un prodotto (o di un evento o un personaggio) che si apprezza particolarmente.

Maranza

Pur non essendo un termine propriamente nuovo, negli ultimi anni la parola maranza è tornata alla ribalta con un significato un po’ diverso. Se negli anni ’80 si usava per descrivere un giovane delle periferie dai gusti e dai comportamenti volgari e rozzi, che si muoveva per lo più in gruppo, oggi è quasi un sinonimo di coatto o tamarro, ma può pure riferirsi a un ragazzo che, nella stragrande maggioranza dei casi, indossa una tuta nera con il cappuccio e importuna la gente per strada assieme ad altri adolescenti vestiti come lui.

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