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Una parte di Internet è già scomparsa: il 38% dei contenuti esistenti 10 anni fa non è più accessibile

Molti pensano che i contenuti divulgati su internet restino lì per sempre, ma è davvero così? La risposta potrebbe stupirvi

Il web è una dimensione sconfinata che contiene miliardi di informazioni, contenuti, immagini e dati. Siamo abituati a pensare che qualsiasi cosa gettata in questo oceano di informazioni, in qualche modo, resti per sempre sul suo fondale, ma secondo il Pew Research Center, sembrerebbe proprio che dal 2013 al 2023 siano spariti il 38% dei contenuti che custodiva. 

Insomma, niente dura per sempre. Nemmeno Internet.

Error 404: le pagine web sparite per sempre

Quando compare la scritta Error 404, spesso può voler dire che la pagina cercata non esiste più è stata spostata. Quasi il 40% delle pagine web, ad oggi, risultano non accessibili o scomparse ed è una conseguenza di quello che possiamo chiamare “decadimento digitale”.

Error 404 – Unsplash – irshivideos.com

Questo decadimento è dovuto al fatto che internet è sempre meno statico e sempre più istantaneo, questo implica  che non è più strutturato per lasciare sedimentare inutilizzate informazioni che con tutta probabilità nessuno cercherà più, ma per consentire di inserirne sempre di nuove, e per farlo in modo efficiente occorre lasciare spazio facendo scomparire ciò che risulta meno utile. Ma questo vuol dire fare pulizia di vecchie informazioni? Non necessariamente.

Le conclusioni del Pew Research Center

Il Pew Research Center ha condotto una ricerca su quasi un milione di pagine web dal 2013 al 2023 e le conclusioni hanno messo in luce come molti collegamenti siano scomparsi in modo trasversale in tutte le realtà di internet, dai social media a Wikipedia.

Questa damnatio memoriae non colpisce per forza i contenuti più datati, vi basti pensare che l’8% delle pagine scomparse erano state creare nel 2023, e quindi decisamente recenti. 

Per quanto riguarda il mondo social, pare che i post su X, ex Twitter, siano stati eliminati in gran misura, ovvero quasi un quinto dei post presenti sul social media non esiste più. Questo fenomeno ha colpito principalmente gli iscritti turchi o arabi, forse anche a causa della maggiore censura. 

Ecco le parole di Vincenzo Cosenza, esperto del mondo digitale:

“I motivi della scomparsa delle pagine web possono essere molteplici, ad esempio, pagine che sono state eliminate o spostate, pagine ospitate su domini che poi non sono stati rinnovati dal proprietario, oppure link diretti a documenti che sono stati eliminati o spostati. A questo fenomeno si aggiunge quello della scomparsa dei contenuti. Nel passaggio dall’era del web statico all’era dei social media, i contenuti vengono creati sempre più per fotografare un momento e poi scomparire, si pensi ai video brevi e alle storie di cui non abbiamo link permanenti. Stiamo costruendo un web del presente di cui non resterà traccia nel futuro. Un web che è come un mandala che si distrugge dopo averlo creato”. 

Insomma, anche il web riflette la tendenza della realtà contemporanea, basata sull’istante, su ciò che sta accadendo qui e ora e sul concetto di temporaneità. Nulla all’interno società di oggi sembra essere fatto per durare per sempre e anche internet sembra seguire sempre di più questa effimera direzione.

Alessia Barra

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