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Tecnologia

Uno sconosciuto ti ha scritto su WhatsApp? Ecco cosa devi fare

Se hai ricevuto un messaggio su WhatsApp da un numero sconosciuto, non abbassare la guardia e segui questi passaggi

Le truffe su WhatsApp ormai sono all’ordine del giorno. Se prima si limitavano a mail o SMS, ad oggi stanno avvenendo sempre più casi di truffa proprio sull’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo. 

La regola principale che vale sempre è: diffida dagli sconosciuti. Questo vale sia nella vita reale, quando incontri una persona faccia a faccia, sia sui social, che per messaggio. Quando un numero che non conosci ti scrive, è bene partire sempre prevenuti e aspettarsi che chiunque ci sia dall’altra parte non abbia buone intenzioni. 

Ma vediamo nel concreto cosa fare quando ti compare su WhatsApp un messaggio da un numero sconosciuto. 

Tipologie di truffe su WhatsApp

Le truffe su WhatsApp, di solito, possono seguire due modus operandi distinti: ricevi un messaggio apparentemente innocuo da un numero sconosciuto che serve per stabilire prima un legame con te e poi arriva la richiesta-truffa, oppure accade tutto nello stesso messaggio particolarmente lungo, ovvero il truffatore non rompe neanche il ghiaccio e cerca subito di ottenere ciò che vuole con il primo messaggio. 

Ma in realtà esiste anche una terza modalità, più subdola e che fa leva principalmente su genitori o nonni, ovvero il classico “Ciao mamma, ho perso il cellulare questo è il mio nuovo numero, mi serve…”.

In questo modo il truffatore fa leva sull’emotività del genitore o dei parenti in generale, che si sentono in dovere di aiutare un ipotetico figlio o nipote in difficoltà, senza sapere che in realtà l’interlocutore è uno sconosciuto che cerca di rubare loro dei soldi. 

Come reagire a questi messaggi?

La cosa più importante in questi casi è non accettare alcun tipo di scambio di denaro, non aprire alcun link che potrebbe comparire all’interno del messaggio e non andare oltre con la conversazione, ma anzi bloccare il numero in modo tale da non dare più modo al truffatore di ritentare. 

Non rispondere a messaggi su WhatsApp sospetti – Unsplash – irshivideos.com

Se ricevi un messaggio simile a quello sopra riportato, ovvero di un familiare che ti chiede aiuto, prima di rispondere accertati di come stanno davvero le cose: chiama il “vecchio numero” della persona o qualcun altro in famiglia che possa darti una prova che ha effettivamente perso il cellulare, altrimenti ignora del tutto il messaggio.

Un altro metodo è un po’ quello che si mette in pratica quando chiama un numero sconosciuto: cercare il numero che compare copiandolo e incollandolo su un motore di ricerca, in questo modo sarà possibile constatare se in passato il numero è stato segnalato come truffa o spam, e questo sarà motivo sufficiente per bloccarlo. 

Va ricordato che banca, posta, enti di beneficienza, polizia, non ti contatterebbero mai in questo modo, e non ti chiederebbero mai di pagare multe, bollettini, spese ipotetiche di un conto bancario, attraverso un messaggio su WhatsApp. Non bisogna mai cadere in errore, e piuttosto è bene contattare la sede di riferimento per capire come stanno davvero le cose. 

Attenzione alle offerte di lavoro fasulle

Una tipologia di truffa su WhatsApp che non abbiamo nominato ma che si sta diffondendo sempre di più, è quella che prevede un ipotetico reclutatore che si dimostra interessato ad assumerti. Se stai cercando lavoro da tanto, questo messaggio potrebbe sembrarti una benedizione, ma in realtà non è così: se dovessero esserti richiesti dei dati personali non acconsentire e cerca informazioni che possano dirti di più su quale sia l’azienda per cui il truffatore si sta spacciando come reclutatore, nella maggior parte dei casi non esiste neppure.

Insomma, negli ultimi anni i truffatori hanno sviluppato molte più strategie per “pescare” le loro vittime, sfruttando al meglio tutti i possibili punti di contatto. L’importante è tenere sempre la guardia alta e non lasciarsi convincere a divulgare informazioni personali o denaro. Per qualsiasi dubbio, contatta subito la Polizia Postale.

Alessia Barra

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