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Tecnologia

It Wallet: presto la patente e la carta d’identità diventeranno digitali

I tempi sono già stati decisi. Gli italiani entro il 2024 avranno un portafoglio digitale, l’It Wallet, che conterrà i documenti fondamentali

Ridisegnare l’identità digitale tutelando trasparenza e sicurezza, semplificare l’esperienza degli utenti nell’accesso ai servizi fisici e online e rendere più smart le relazioni con la Pubblica Amministrazione: questi sono alcuni degli obiettivi del Governo con l’It Wallet.

Questo portafoglio digitale con valore legale raccoglierà i documenti essenziali per i cittadini come la carta d’identità e la patente e sarà utilizzabile su qualsiasi smartphone a partire dall’inizio del 2025.

Inserito nel quadro dello European Digital Identity Wallet (EUDI), il progetto è considerato “una pietra miliare nel percorso di digitalizzazione dell’Italia”, secondo il senatore Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica.

La rivoluzione dell’It Wallet

Siamo in una fase avanzata di sviluppo: le versioni digitali di documenti fondamentali come la tessera sanitaria, la patente e la carta europea della disabilità saranno attivate entro luglio 2024.

Da settembre 2024 inizierà una fase di test che renderà progressivamente disponibile l’It Wallet a un pubblico più ampio.

Nel frattempo, continuerà la stesura dei decreti attuativi per definire le regole dell’intero ecosistema del wallet e chiarire la funzione della firma digitale.

It Wallet: come funzionerà il portafoglio digitale? – Irshivideos.com

 

Il lancio ufficiale è previsto per gennaio 2025, quando i cittadini italiani potranno scaricare l’ultima versione dell’App Io e attivare il wallet con Cie o Spid.

L’accelerazione dell’iter rispetto all’Eudi Wallet è una scelta strategica, volta a posizionare l’Italia come leader nell’adozione delle tecnologie digitali e nella compliance con i nuovi regolamenti europei sull’identità digitale.

Questa mossa permetterà di testare e perfezionare l’infrastruttura digitale del Paese in vista della piena interoperabilità transfrontaliera prevista dall’Eudi Wallet nel 2026.

I portafogli di diversi Paesi europei dialogheranno tramite un’architettura interoperabile che consentirà il riconoscimento reciproco delle identità digitali e delle credenziali, garantendo un accesso agevole e sicuro ai servizi transfrontalieri.

Inoltre l’It Wallet trasformerà il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, rendendo i processi più veloci, sicuri e accessibili; inoltre i cittadini avranno maggiore controllo sulla propria identità digitale e sui dati trasmessi, potendo esibire le proprie credenziali in modo semplice e sicuro.
Questo rafforzerà la fiducia nel sistema pubblico e aumenterà la partecipazione dei cittadini ai servizi digitali offerti dalla PA. Inoltre, la possibilità di presentare documenti e credenziali digitali ridurrà la burocrazia e velocizzerà i tempi di risposta da parte della Pubblica Amministrazione.
Priorità assoluta del Wallet è la sicurezza: infatti per l’accesso a servizi che richiedono un livello di sicurezza maggiore, sarà necessario l’uso della Cie per l’attivazione del portafoglio e di specifiche funzionalità, in linea col regolamento europeo eIDAS2.
La sicurezza garantita dallo Stato è uno dei motivi per cui ho scelto di puntare sulla Cie da subito. Per quanto riguarda la condivisione di dati personali con terzi, il Wallet permetterà agli utenti di scegliere quali informazioni condividere, minimizzando i dati esposti e garantendo massima trasparenza e controllo.
Non c’è portafoglio senza soldi al suo interno: infatti una parte fondamentale del portafoglio digitale sarà la possibilità di effettuare anche i pagamenti, sia nei confronti dei privati che della Pubblica Amministrazione, e l’infrastruttura di riferimento per i pagamenti della PA è PagoPa.
Dal 2016 ad oggi PagoPa ha elaborato 1,2 miliardi di transazioni, per un controvalore pari a 234 miliardi di euro per una media di 203 euro a pagamento.
È integrata in App Io, quindi lo sarà in IT Wallet. Sul lato pagamenti ci sono molti cantieri aperti e tutto parte da una struttura già consolidata con il meccanismo del Cashback, il rimborso di parte delle spese effettuate durante i mesi della pandemia.
Sull’App Io ci sono già registrate carte di credito e debito, mentre ora allo studio c’è la possibilità di integrare nell’app sistemi di pagamento come Bancomat, Postepay e Satispay.
Di fatto aprendo ai privati la possibilità di integrarsi con il portafogli digitale. Si studia la possibilità di effettuare pagamenti tramite QR code e Nfc – pagamenti senza contatto, quelli generalmente fatti con lo smartphone.
Ci sarà dunque la possibilità di archiviare le carte di pagamento, di visualizzare il saldo e le transazioni delle carte, la gestione dei conti correnti o il pagamento di bonifici, di chiedere prestiti o finanziamenti direttamente dall’app unica. Tutte legate al tipo di servizi che le banche e gli istituti privati decideranno di integrare.
Negli ultimi 18 mesi il Governo Meloni ha dimostrato un impegno concreto nell’innovazione e nella digitalizzazione del Paese.
Dai risultati ottenuti nell’assegnazione delle risorse del Pnrr tramite il portale Pa Digitale 2026 fino al raggiungimento degli obiettivi Pnrr in ambiti come il cloud, stiamo costruendo, insieme a enti locali, cittadini e imprese, l’infrastruttura e la cultura digitale del futuro. Intendiamo continuare su questa strada con la massima caparbietà.
I progetti in fase di esecuzione avanzato sono molti, come il Ddl sull’intelligenza artificiale, approvato dal Consiglio dei Ministri e pronto a iniziare l’iter parlamentare e il Fascicolo sanitario elettronico (Fse), che verrà presentato a breve e che rappresenterà un momento fondamentale nella digitalizzazione del settore sanitario.
Giulia De Sanctis

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