Un noto farmaco contro la caduta dei capelli, venduto anche in Italia, sembrava sicuro e invece sono stati segnalati gravi effetti avversi.
Chi sta utilizzando medicinali per combattere la perdita di capelli, e più specificatamente contro l’alopecia androgenetica, è invitato a prestare molta attenzione, perché di recente un noto farmaco ha innescato numerosi effetti collaterali.
Adesso il noto medicinale è sotto la lente d’ingrandimento ed è al vaglio delle varie Agenzie di regolamentazione dei medicinali; lo scopo è chiarire quanto e se la pericolosità sia ampia e di informare adeguatamente i pazienti, in modo che possano assumerlo responsabilmente.
Qual è il farmaco contro la caduta dei capelli che innesca effetti collaterali molto gravi, e cosa fare se si sta assumendo
Esiste un farmaco a base di finasteride che viene utilizzato per contrastare la caduta dei capelli ma anche la prostata. Questo farmaco era stato ritenuto sicuro, almeno fino ad oggi.
Per quanto riguarda la caduta dei capelli, il medicinale statunitense (ma che si trova anche in Italia) agisce sul testosterone e viene prescritto per rallentare gli effetti delle calvizie, un problema molto comune che può colpire sia le donne che gli uomini, sebbene questi ultimi con maggior frequenza.
Come sottolineano gli esperti, l’azione del farmaco è mirata perché “La finasteride, nello specifico, appartiene alla categoria degli inibitori della 5α-reduttasi e agisce bloccando l’enzima 5α-reduttasi di tipo 2, presente nei follicoli piliferi, che converte il testosterone in diidrotestosterone (DHT).”
- Gli effetti collaterali del farmaco sono stati rilevati nella popolazione maschile, e sono molto gravi.
Dal Regno Unito, e più precisamente dall’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (MHRA), arrivano però notizie molto preoccupanti: sono stati segnalati alcuni casi di uomini che a causa dell’assunzione del noto farmaco hanno subito gravi effetti collaterali. Più nello specifico si parla di pensieri suicidi, autolesionismo, depressione, ma anche disfunzione erettile e difficoltà nei rapporti sessuali.
Altro dato molto preoccupante è il fatto che i pazienti hanno continuato a manifestare gli effetti collaterali anche dopo la sospensione del trattamento, e l’AIFA ha sottolineato anche che non si sa per quanto possano durare questi effetti avversi.
Il farmaco, almeno per il momento, non è stato ritirato dal commercio, nonostante sia chiaro che gli effetti collaterali possano essere molto gravi. La motivazione potrebbe risiedere nel fatto che le segnalazioni sono state relativamente poche, infatti le Agenzie hanno specificato che chi sta assumendo il farmaco deve restare “in vigile attesa” per capire se sia il caso di sospendere il trattamento oppure no.