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Sono un elisir della longevità, la scoperta delle proteine Klotho può rivoluzionare la scienza medica

Hai mai sentito parlare delle proteine Klotho? Possono rivoluzionare il mondo della medicina: ecco in che modo.

La scienza ha il compito di sperimentare quanto più possibile. In questo modo si portano alla luce delle scoperte incredibili e di cui il genere umano ha bisogno. Una delle tante è da ricercarsi in un tipo di proteina speciale. Si dice che abbia la nomina di essere un “elisir di lunga vita”.

Proteine Klotho: ecco cosa sono – Irshivideos.com

Stiamo parlando delle proteine Klotho in questo caso. Come è possibile intuire il nome deriva da Klotho, la figura mitologica greca che tesseva il filo della vita. Questa proteina è stata studiata per tantissimo tempo per via delle sue proprietà incredibili. Infatti, gli scienziati hanno costruito una mappa tridimensionale, così da farsi un’idea al riguardo. Andiamo avanti con la lettura per scoprire di tutto e di più su questa proteina.

Proteina PF4, sarà in grado di ridurre i deficit cognitivi: uno studio lo conferma

Il suo nome scientifico è piastrinico 4 (PF4), ed ha un ruolo fondamentale nel nostro corpo. In particolar modo nella coagulazione del sangue e nella guarigione delle ferite. Agisce da mediatore tra le piastrine e il sistema ematologico. Ma alcuni studi hanno evidenziato altre proprietà di questa proteina. Sembra che abbia la capacità di superare la barriera emato-encefalica. Di solito è una possibilità che viene impedita a qualunque altra tipo di proteina.

Ecco a che cosa servono le proteine Klotho – Irshivideos.com

Lo studio si è concentrato sul sistema nervoso centrale. E le ricerche avrebbero dimostrato che potrebbe essere un elisir di lunga vita per davvero. Questo perché migliora la cognizione aumentando la plasticità sinaptica. Si tratta del processo per cui le sinapsi del cervello si rafforzano o indeboliscono. Influenza la capacità di apprendimento e la memoria del soggetto, in pratica. Ecco perché è così importante questo tipo di elaborazione. Il trattamento si è rivelato efficace nei topi anziani, che hanno dimostrato una riduzione nei deficit cognitivi.

Il PF4 potrebbe avere un ruolo importante nella cura di alcune patologie neurodegenerative. Un esempio potrebbe essere il morbo di Alzheimer, in pratica. Questa ricerca mira a trovare una soluzione ad una serie di problemi molto diffusi. E potrebbe essere solo una questione di tempo prima che gli scienziati scoprano altre proprietà segrete di questa proteina. Staremo a vedere quali saranno le prossime scoperte. Per il momento i risultati sono stati molto positivi, non resta che aspettare.

Sebastiano Spinelli

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