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Smartphone ai concerti, sempre più artisti invitano a non usarli

Ci si gode di più un concerto lasciando il cellulare in tasca? Secondo molti artisti la risposta è sì. Ecco chi ha preso posizione in merito

I concerti di solito si vivono tre volte, proprio come un viaggio, la prima volta è quella in cui si compra il biglietto e si pregusta l’esperienza, la seconda volta è quando si assiste allo spettacolo tra lacrime, applausi e saltelli, la terza volta quando si riguardano i video delle canzoni più belle. Eppure, secondo molti artisti, per viversi al meglio un concerto bisognerebbe dire addio al cellulare e concentrarsi solo sullo spettacolo, tanto che molti hanno deciso di farla diventare una regola.

In questo articolo scopriremo se effettivamente il cellulare può essere un ostacolo all’esperienza di un concerto e chi sono gli artisti che hanno deciso di prendere posizione in merito.

Esperienze da vivere o immortalare?

Un tempo non c’erano i cellulari con cui riprendere l’ingresso sul palco del proprio cantante preferito, né tantomeno si poteva registrare l’intero concerto per poterlo rivivere ogni volta. E, secondo il parere di molti, questo faceva in modo che l’esperienza venisse vissuta a pieno, con la consapevolezza che spente le luci non avresti più potuto rivivere quel momento unico.

Gli smartphone in qualche modo rompono la magia del momento e ipnotizzano i fan, che invece di cantare a squarciagola e godersi il momento, si concentrano sul fare la ripresa migliore e scattare foto ricordo.

Vivere il concerto attraverso lo schermo è un’abitudine diffusa – Unsplash – irshivideos.com

Enzo Di Frenna ha definito questo fenomeno come “ipnosi da smartphone” in occasione del Concertone dell’1 maggio che si è tenuto pochi giorni fa a Roma. E questa ipnosi collettiva viene vissuta negativamente anche dal punto di vista degli artisti, ne è un esempio l’appello di Achille Lauro proprio in occasione del Concertone:

“Tutti i cellulari in tasca, grazie. Domani lo raccontate”

Gli artisti prendono posizione in merito agli smartphone ai concerti

In più di un’occasione, l’appello a mettere via i cellulari è arrivato direttamente dal palco. Basti pensare a Maynard James Keenan cantante leader dei Tool, che quando si è accorti che la loro richiesta di mettere via gli smartphone non era stata rispettata non ci ha pensato due volte a gridare:

“Mettere via quei telefoni, imbecilli. Se non siete in grado di stare due ore senza il telefono in mano, fatevi ricoverare in un ospedale psichiatrico”.

Insomma, potevano essere un po’ meno diretti ma il messaggio è arrivato forte e chiaro. La loro schiettezza deriva dal fatto che guardare uno spettacolo attraverso uno schermo fa perdere la magia del momento, annulla il contatto umano e sorge spontaneo chiedersi: “Allora non facevi prima a guardare la registrazione del concerto senza spendere soldi per il biglietto?” Domanda lecita.

Bob Dylan, per il suo concerto in Italia, ha vietato ai fan di utilizzare i cellulari e ha chiesto loro di inserirli all’interno di una custodia speciale che blocca letteralmente il dispositivo non dando modo di poterlo utilizzare. Anche Alicia Keys, John Mayer, I Guns’N Roses e Jack White hanno deciso di fare lo stesso e questo fa riflettere rispetto a quanto sia difficile anche per un artista esibirsi di fronte a un cellulare invece che davanti alle persone, rendendo anche la sua performance nettamente diversa.

“É difficile esibirsi e provare a leggere le sensazioni del pubblico quando guardi un muro di telefoni”.

Ha affermato Bruno Mars al termine di un suo concerto.

La lista continua a dismisura con i Depeche Mode, Beyoncé e Adele, che non hanno vietato nulla ma hanno esortato più di una volta durante i loro concerti i fan a mettere da parte i cellulari per viversi sul serio quel momento.

Vale per tutti i fan?

La risposa è no. C’è chi preferisce viversi il concerto senza utilizzare lo schermo come filtro e addirittura critica aspramente chi rimane incollato al cellulare per riprendere tutto:

“Se pago un bel po’ di soldi per vedere un concerto, preferirei non essere disturbato da persone che cercano solo di memorizzare il momento sui loro dispositivi mobili

Ha scritto una critica musicale del Washington Post. E come darle torto?

Cosmo vieta l’utilizzo dei cellulari ai suoi concerti

Cosmo, giovane artista italiano con un approccio sperimentale e particolare alla musica, è noto per i suoi live energici e per aver introdotto una politica anti-smartphone ai suoi concerti: il divieto vige per tutti i fan presenti e vuole essere un invito, per non dire un obbligo, a vivere il concerto a pieno e immergersi in quell’esperienza. Ovviamente le critiche non sono mancate, sottolineando come sia un diritto dei fan scegliere se riprendere o meno il concerto dal momento che pagano il biglietto…

Ecco i ringraziamenti del cantante su Instagram, dedicati soprattutto a coloro che hanno compreso l’importanza dei bollini copri fotocamere:

“Mi sono preso qualche giorno per elaborare le ultime date a Bologna e Milano.  – scrive Cosmo in uno dei suoi ultimi reel su Instagram – Quello che resta, passata la stanchezza fisica, è un senso di pienezza, di soddisfazione, quasi di pace. E di gratitudine. Stiamo scrivendo insieme qualcosa di bello, di forte. Il Cavallo Bianco sta volando alto. E non accenna a scendere. Intanto anche le seconde di Padova e Molfetta sono soldout… Insomma restano soltanto alcuni biglietti per il 23 aprile a Roma. Ancora: GRAZIE. (E grazie per avere capito l’importanza dei bollini sulle fotocamere )”

Scelta o bisogno?

Ma se le foto e i video fatti ai concerti non fossero una scelta, bensì un bisogno?

Pensateci bene: quante volte tirate fuori il cellulare per scattare foto che non serviranno assolutamente a nulla se non ad occupare lo spazio già scarso sul vostro cellulare? Probabilmente parecchie, cominciando dalle centinaia di foto di tramonti, passando per le tazzine di caffè bevute al mattino, fino ad arrivare ai selfie discutibili.

In poche parole, siamo fatti per immortalare momenti di vita quotidiana poco significanti, figuriamoci se riusciamo a resistere all’impulso di mostrare al resto del mondo quanto è bella e significativa l’esperienza che stiamo vivendo ad un concerto o se potremmo fai rinunciare all’idea di conservarne per sempre un ricordo nella nostra memoria digitale oltre che mentale…

Tutti dovremmo provare a goderci dei brani dal vivo senza pensare a riprendere – Unsplash – irshivideos.com

Questa è l’era digitale e per chi ci è nato è estremamente difficile fare a meno di immortalare ciò che capita ad un concerto, è una verità di cui bisogna prendere atto, e piuttosto che vietare l’utilizzo degli smartphone ai concerti, si potrebbe cominciare per gradi a fare riscoprire quanto possa essere bello godersi anche solo poche canzoni senza tenere il braccio in alto per l’inquadratura perfetta.

Sarebbe bello insegnare ai più giovani a tenere le mani libere per battere le mani a tempo o per abbracciare gli amici durante la canzone giusta, solo facendo riscoprire il valore di alcuni momenti smartphoneless si può instillare in loro la voglia di non accenderli nemmeno.

Alessia Barra

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