Andare in pensione in anticipo rispetto ai 67 anni è un sogno per tanti lavoratori: in alcuni casi il requisito anagrafico è di soli 51 anni.
La pensione di vecchiaia si raggiunge a 67 anni di età. Molti lavoratori vedono questo traguardo come impossibile da raggiunge. Fortunatamente esistono le pensioni anticipate di cui approfittare.
Fino a che ci saranno le pensioni anticipate meglio approfittarne. Nelle intenzioni del Governo c’è la riduzione degli scivoli di pensionamento anticipato per salvare il sistema previdenziale italiano, messo a dura prova dall’invecchiamento della popolazione e dall’inverno demografico. Già la Legge di Bilancio 2024 ha peggiorato le condizioni di accesso ad alcune forme pensionistiche per permettere a meno lavoratori il pensionamento.
Pensiamo a Quota 103 che ha introdotto il sistema di calcolo contributivo per tutti i lavoratori oppure alla pensione contributiva che si raggiunge a 64 anni con l’obbligo di assegno pari a tre volte il trattamento minimo. Come si potrà andare in pensione il prossimo anno è ancora un mistero. Ci sarà oppure no l’attesa Riforma delle Pensioni e in caso di risposta affermativa quali saranno i cambiamenti apportati al sistema previdenziale? Impossibile saperlo già ora. Meglio soffermarci sulle possibilità di oggi come il pensionamento a 51 anni.
Un anticipo così elevato rispetto la pensione di vecchiaia è concesso unicamente ai cittadini con invalidità superiore all’80% riconosciuta dall’INPS e ai non vedenti. I primi possono lasciare il mondo del lavoro a 56 anni, i secondi a 51 anni. I vantaggi, dunque, sono dedicati alle categorie protette. Gli invalidi almeno all’80% possono andare in pensione a 61 anni se uomini e 56 se donne con venti anni di contributi maturati.
I non vedenti, invece, hanno l’uscita pianificata a 56 anni se uomini e 51 anni se donne. Il requisito contributivo scende a 15 anni per i beneficiari delle deroghe della Legge Amato. Sono tre e prevedono ancora oggi il pensionamento a chi ha
Altra condizione per il pensionamento anticipato è l’iscrizione all’Assicurazione Generale Obbligatoria dell’INPS e alle altre forme di previdenza sostitutive di questa Assicurazione. Non possono accedere al beneficio, dunque, gli invalidi con percentuale pari o superiore all’80% e i non vedenti lavoratori del settore pubblico oppure autonomi.
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