L’attrice Emma Stone vuole essere chiamata “Emily”, ossia il suo vero nome, che cambiò nel 2004 per via di un problema burocratico. Lo ha dichiarato in una recente intervista
Il 24 aprile, il sito web della prestigiosa rivista cinematografica Hollywood Reporter ha ospitato un’intervista esclusiva con due star di spicco della serie televisiva The Curse: Emma Stone e Nathan Fielder.
La serie narra la storia di una coppia di influencer del New Mexico catapultati in un programma televisivo e coinvolti nella realizzazione di un quartiere di lusso in un’area fino ad allora sconosciuta al grande pubblico.
Durante l’intervista condotta dal giornalista Seth Abramovitch, Fielder ha rivelato un aneddoto poco noto riguardante Stone: sul set di The Curse, tutti si riferivano a lei con il suo nome di battesimo, Emily.
Emma Stone vuole tornare a farsi chiamare con il suo nome di battesimo Emily
Stone ha spiegato che nel 2004, quando si trasferì da Scottsdale, la sua città natale in Arizona, a Los Angeles, decise di adottare il nome “Emma” poiché “Emily” era già stato registrato da un’altra attrice iscritta allo stesso sindacato, il Sag-Aftra (Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists).
Nonostante sia universalmente conosciuta come Emma, la Stone ha rivelato che da qualche anno ha chiesto alle persone con cui lavora di chiamarla Emily. Con un tocco di ironia, ha aggiunto che per evitare incomprensioni, il collega Fielder preferisce utilizzare l’abbreviazione “Em”.
Quando Abramovitch ha chiesto come si sentirebbe se un fan la chiamasse Emily in pubblico, Stone ha confessato che lo apprezzerebbe molto e che, in generale, preferirebbe che le persone che le sono vicine usassero sempre il suo vero nome: “Sarebbe meraviglioso. Mi piacerebbe essere chiamata Emily” ha concluso Stone con entusiasmo.
A 35 anni, Emma Stone è unanimemente riconosciuta come una delle attrici più talentuose della sua generazione. Da oltre un decennio, ha brillato sul grande schermo grazie alla sua straordinaria versatilità, affrontando con successo una vasta gamma di ruoli in produzioni di diversi generi e dimensioni.
Dai blockbuster ai film musicali, dai drammatici agli autoriali, dalle commedie leggere ai film di supereroi e alle serie TV di grande successo, Stone si è distinta in ogni caso per la profondità e la complessità che conferisce ai suoi personaggi.
A febbraio, ha aggiunto un altro Oscar alla sua collezione come miglior attrice protagonista per la sua straordinaria performance in Povere creature! del regista greco Yorgos Lanthimos. Questo premio si aggiunge a quello già vinto nel 2017 per il suo ruolo nel musical “La La Land”.
Da quest’ultimo, aiutata anche dalla nostalgia suscitata dal film in molti spettatori, si impose come una delle poche dive del cinema contemporaneo, una di quelle capaci di far ruotare intorno a sé un intero blockbuster.
Prima di The Curse Emma Stone si era fatta conoscere dagli appassionati di serie tv per Maniac, dove interpreta Annie Landsberg, una donna senza scopo e ambizioni, dipendente da un farmaco misterioso che si dice “aggiusti” la mente delle persone.
Il suo anno della consacrazione fu nel 2011, quando uscì nella stessa estate con tre film: Amici di letto, Crazy, Stupid Love e The Help, il film sul segregazionismo in Mississippi che la rese famosa.
Prima si era fatta conoscere tra gli appassionati di commedie un po’ di nicchia come Benvenuti a Zombieland, ma fu con la sua nuova popolarità che ottenne la parte di Gwen Stacy nella nuova serie di film su Spider-Man: quella con protagonista Andrew Garfield, con il quale Stone ebbe una lunga relazione.
Infine, in The Curse, la Stone veste i panni di Whitney Siegel, un personaggio dalle sfumature profonde e ambigue. Whitney è combattuta tra il desiderio di fama e ricchezza e la consapevolezza dei suoi comportamenti meschini e moralmente discutibili. Il tutto si complica ulteriormente nel suo rapporto con un marito inetto e poco soddisfacente dal punto di vista sessuale.
Oltre che per i suoi ruoli nel cinema e nella serialità televisiva, alla Stone è generalmente riconosciuto un certo talento come presentatrice. Negli anni questa sua attitudine è emersa soprattutto quando ha fatto la presentatrice di alcune puntate di Saturday Night Live, il celebre programma comico americano del canale NBC.
Dal 2010 a oggi ha condotto cinque episodi del programma, distinguendosi in tutti i casi per l’umorismo intelligente e per la scrittura brillante degli sketch che ha ideato e scritto.
L’ultima volta è stata a dicembre, quando tra le altre cose aveva presentato lo sketch Make Your Own Kind of Music, in cui interpreta un produttore discografico che ironizza sul continuo riciclo della musica rock nei film di Hollywood.
Parlando di questo sketch, il critico cinematografico statunitense Tim Grierson ha scritto che Stone “riesce a restituire l’assurdità prendendo le cose tremendamente sul serio”.