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Cos’è la Response Force della NATO e che ruolo potrebbe giocare nelle tensioni con la Russia

Negli ultimi giorni quando si parla di conflitto tra Russia e Ucraina si sente parlare di Responce Force della NATO: ma di cosa si tratta? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo e del ruolo che potrebbe avere contro il Paese di Putin

Il Responce Force, ovvero la Forza di risposta della NATO (NRF) è una forza multinazionale altamente pronta e tecnologicamente avanzata, composta da componenti terrestri, aerei, marittimi e Forze per operazioni speciali (SOF) che l’Alleanza può schierare rapidamente, ovunque sia necessario. Oltre al suo ruolo operativo, la NRF può essere utilizzata per una maggiore cooperazione nel campo dell’istruzione e della formazione, un aumento delle esercitazioni, il sostegno ai soccorsi in caso di calamità e un migliore utilizzo della tecnologia. Ma in che modo potrebbe condizionare la Russia, la sua attuale guerra in Ucraina e le guerre future? Ecco la risposta.

Tutto quello che c’è da sapere sull’attuazione del Responce Force da parte della Nato

La NRF è costituita da una forza multinazionale congiunta altamente capace, in grado di reagire in tempi molto brevi all’intera gamma di sfide alla sicurezza, dalla gestione delle crisi alla difesa collettiva. Gli alleati della Nato hanno deciso di potenziare la NRF nel 2014 creando al suo interno una “forza di punta”, nota come Very High Readiness Joint Task Force (VJTF).

Questa NRF rafforzata è una delle misure del Readiness Action Plan (RAP), che mira a rispondere ai cambiamenti nel contesto della sicurezza e a rafforzare la difesa collettiva dell’Alleanza. Il comando generale della NRF appartiene al Comandante supremo alleato in Europa (SACEUR). In risposta all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, la NATO ha schierato per la prima volta elementi ad alta prontezza della NRF con un ruolo di deterrenza e difesa. Gli alleati hanno messo in allerta migliaia di truppe aggiuntive – insieme a veicoli corazzati, unità di artiglieria, navi e aerei – destinate alla NRF, assicurando che continui ad avere la velocità, la reattività e la capacità di difendere il territorio e le popolazioni della NATO.

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Al vertice Nato del 2022 a Madrid, gli alleati hanno concordato un nuovo modello di forza NATO, che sostituirà la NRF. Fornirà un pool più ampio di forze ad alta prontezza, che saranno preassegnate a piani specifici per la difesa degli alleati. Al vertice di Vilnius del 2023, i leader della Nato hanno approvato una nuova generazione di piani di difesa regionale e hanno anche concordato di istituire una nuova Forza di reazione alleata multinazionale e multi-dominio.

La NRF fornisce una dimostrazione tangibile della coesione e dell’impegno della NATO a favore della deterrenza e della difesa collettiva. Ciascuna rotazione della NRF deve prepararsi per un’ampia gamma di compiti. Questi includono il contributo alla preservazione dell’integrità territoriale, la realizzazione di dimostrazioni di forza, operazioni di sostegno alla pace, soccorsi in caso di calamità, protezione delle infrastrutture critiche e operazioni di sicurezza. Le operazioni di ingresso iniziale vengono condotte congiuntamente come parte di una forza più ampia per facilitare l’arrivo delle truppe successive.

La NRF si basa su un sistema di rotazione in cui i paesi alleati impegnano unità terrestri, aeree, marittime o delle forze per operazioni speciali (SOF) per un periodo di 12 mesi. La NRF è aperta anche ai Paesi partner, previa approvazione del Consiglio Nord Atlantico.

La partecipazione alla NRF è preceduta dalla preparazione nazionale, seguita dall’addestramento con gli altri partecipanti alla forza multinazionale. Man mano che le unità ruotano all’interno della NRF, gli elevati standard, i concetti e le tecnologie associati vengono gradualmente diffusi in tutta l’Alleanza, soddisfacendo così uno degli scopi chiave della Forza di risposta della Nato: l’ulteriore trasformazione delle forze alleate.

Come la NFR potrebbe cambiare il conflitto tra Russia e Ucraina

Il più recente attacco terroristico contro la Russia ha accresciuto le tensioni internazionali. Putin ha deciso di intensificare gli attacchi contro l’Ucraina, utilizzando un missile da crociera russo che domenica scorsa ha violato lo spazio aereo della Polonia per 39 secondi. Questo ha suscitato l’ira di Varsavia e ha innescato l’allerta dell’Alleanza Atlantica. Si dice che la NATO stia attivando le sue unità speciali della “Response Force” (NRF) per affrontare una potenziale escalation del conflitto.

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Dopo l’attentato al Crocus City Hall, perpetrato da estremisti islamici, Putin e la Russia hanno deciso di aumentare gli attacchi contro l’Ucraina. Le tensioni si sono inoltre acuite al confine con la Polonia, dove la NATO sta potenziando la presenza della Response Force. Sebbene Kiev abbia negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato, il direttore dei servizi di sicurezza interni russi (FSB), Alexander Bortnikov, ha accusato i servizi segreti ucraini di aver contribuito all’attacco terroristico, che ha causato centinaia di vittime e feriti. Mosca ha intensificato i bombardamenti sull’Ucraina, con “190 missili, 140 droni e 700 bombe aeree in una settimana“, come confermato dal presidente Zelensky, incluso il lancio di missili ipersonici nel cuore di Kiev. Due missili Zircon dalla Crimea sono stati diretti verso la capitale, mentre sciami di droni sono stati lanciati ripetutamente nelle regioni di Mykolaiv e Odessa.Questi attacchi rischiano di avvicinarsi alle frontiere occidentali dell’Ucraina, con il pericolo di coinvolgere nuovamente il territorio della NATO, come dimostrato dal missile da crociera russo che ha violato lo spazio aereo della Polonia per 39 secondi la scorsa domenica, provocando la rabbia di Varsavia e contribuendo all’allerta della NATO.

Abbiamo notevolmente rinforzato la nostra posizione sul lato orientale, inclusi i jet alleati per difendere i cieli polacchi“, hanno affermato fonti della NATO. Nonostante sia stato convocato dal ministero degli Esteri polacco per fornire spiegazioni, l’ambasciatore russo Serghei Andreyev ha ignorato l’invito e non si è presentato. Questa mossa da parte di Mosca potrebbe essere interpretata come un avvertimento, ignorando le richieste della NATO e alimentando il rischio di una escalation del conflitto.

Il recente aumento delle tensioni tra Russia e NATO ha portato a una maggiore attenzione sulla presenza militare della NATO nell’Europa orientale. Secondo quanto riportato da fonti polacche, la NATO avrebbe a disposizione diverse centinaia di migliaia di soldati pronti a essere schierati in Polonia e nell’Est Europa, con circa 100.000 unità pronte per il dispiegamento. Questi soldati fanno parte della “Response Force” (NRF), un’unità speciale multinazionale addestrata appositamente. La presenza militare della NATO è considerata cruciale per rafforzare la deterrenza nella regione dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia. In totale, la NATO dispone di otto gruppi tattici multinazionali schierati in vari Paesi dell’Europa orientale, insieme a gruppi di difesa missilistica in alcuni Paesi e alla sorveglianza aerea attiva in tutti i Paesi.

Federico Liberi

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