A tutti piace il gossip e chi lo nega mente. Scopriamo chi era davvero Walter Winchell, ovvero il suo legittimo inventore
L’essere umano è curioso per natura e questo è un dato di fatto. Le dinamiche relazionali sono importanti per le persone, e scambiarsi informazioni private è un modo per rinforzarle, per quanto a volte non sia proprio il massimo a livello di privacy e riservatezza, ma questo è un altro discorso.
Il pettegolezzo perciò si è sempre insinuato nelle dinamiche di gruppo, anche se non in forma scritta, e in passato ha sempre tenuto vive le conversazione di donne e uomini nei salotti.
Il gossip è un modo per creare gruppi più o meno allargati ed è un qualcosa che è sempre esistito, in quanto è un manifestarsi di quella che possiamo chiamare intelligenza sociale.
Sì, probabilmente vi farà sorridere associare l’aggettivo intelligente al gossip, soprattutto perché ad oggi viene visto come un modo lezioso e malpensante di riportare notizie esasperandole.
Nell’Impero Romano esisteva già una forma di gossip, portata avanti da Marziale e Giovenale, due autori latini, che bersagliavano i potenti del tempo in un modo che potremmo definire satirico.
Ovviamente, ad oggi, il gossip è molto più libero di esprimersi e questo porta anche ad un eccesso di libertà: il gossip può fare male, soprattutto se pensiamo ai VIP che si trovano a dover fare i conti con la loro vita privata spalmata su giornali, social e tabloid, cosa che sicuramente nell’Antica Roma non poteva succedere.
Se prima esisteva la satira, possiamo dire che Walter Winchell sia stato il vero e proprio inventore del gossip come lo conosciamo oggi. Scopriamo chi era.
Walter Winchell è stato un giornalista statunitense vissuto tra il 1897 e il 1972, che negli anni 20 e 40 decise di cambiare tono di voce nei suoi articoli e di spostare il focus su alcuni dettagli inconfessabili e intimi di quelle che erano le star del cinema del tempo, realizzando la prima vera e propria rubrica di gossip sul New York Mirror, chiamata On-Broadway.
Fin da subito la rubrica ha suscitato un gran successo, arrivando ad essere letta da 50 milioni di americani che non vedevano lora di scoprire dettagli privati delle loro star preferite, con tanto di frecciatine e allusioni sessuali.
La rubrica fece talmente tanto clamore, che migliaia di quotidiani la volevano tra le loro pagine e addirittura Walter ebbe il suo personale programma radiofonico.
Improvvisamente Walter era diventato una persona influente, capace di ammaliare le masse, e Roosvelt stesso decise di farselo amico per avere una mano nella sua ascesa politica. In più, addirittura, l’FBI gli passava informazioni segrete in cambio di favori ed elogi pubblici.
Il lavoro di Walter si basava sul sentito dire e su curiosità che gli venivano riferite nel suo club newyorkese Stork Club, e tutto sembrava andargli alla grande finché cambiarono le esigenze degli americani con lo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale, a quel punto poco importava cosa facessero nella loro vita privata i VIP, c’erano questioni decisamente più importanti a cui fare fronte.
Eppure, per un primo momento il suo schierarsi apertamente contro Hitler influenzò parecchi americani, soprattutto i più contrari alla guerra.
Walter Winchell perse man mano la sua influenza e finì del dimenticatoio per sempre durante gli anni post bellici, ma possiamo dire che la sua eredità non si è spenta insieme a lui, anzi.
Sembrerebbe che a definire la sua caduta dal trono di re del gossip, a parte la questione della guerra, sia stata anche la sua eccessiva “crudeltà” nel mettere a nudo i vip, il suo mantra infatti era:
“Se vuoi diventare famoso in fretta, tira un mattone a una persona famosa”
E possiamo dire che Walter di mattoni ne abbia tirati parecchi. C’è un velo sottile quindi tra gossip e mancanza di tatto, ma non possiamo biasimare Walter per qualcosa che ancora oggi spesso sfugge di mano.
Spesso però le informazioni che riportava erano prive di fondamento, non c’erano dati concreti a testimoniarle e le sue rubriche rischiavano di essere semplici notizie infondate, divulgate solo perché appetibili per il pubblico. Walter era sfrontato e senza scrupoli e non si faceva problemi a divulgare il falso se serviva ad aumentare la quantità dei suoi lettori o ascoltatori.
In ogni caso, Winchell ha gettato le basi del gossip e ha ferito senza indugi centinaia di importanti esponenti del mondo del cinema, della politica e dello sport, senza mai guardare in faccia nessuno.
Il gossip moderno ha subito parecchi cambiamenti significativi, soprattutto a causa dei social network che hanno portato all’avvento di:
A livello giornalistico ci sono delle regole per impedire la diffamazione e queste regole cambiano in base al paese in cui ci si trova, in cui la libertà di espressione può risultare più o meno incentivata.
Inoltre, le leggi nazionali possono avere limitazioni nella loro efficacia quando si tratta di contenuti pubblicati su piattaforme digitali o risultare più complesse da applicare in caso di persone famose che sono, a tutti gli effetti, personaggi pubblici.
Perciò il confine tra gossip e diffamazione è molto labile e ad oggi può portare a conseguenze legali non indifferenti, basti pensare al caso di Fabrizio Corona.
In ogni caso, Walter Winchell ha dimostrato di non farsi problemi nell’oltrepassarlo più di una volta e non possiamo negare che la sua influenza non abbia mai smesso di vivere nelle redazioni dei migliori giornali di gossip.
Infatti, per quanto la sua penna fosse in grado di ferire, ha dato vita a un vero e proprio genere giornalistico scandalistico e impertinente, che a oggi rientra senza alcun dubbio nella categoria di cronaca rosa, una delle più lette in assoluto a livello globale.
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